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category: 1967, 2.0, 911, bahama yellow, coupè, Porsche, T

1967 Porsche 911 2.0 T coupè bahama yellow

    La sfida del restauro: 1967 Porsche 911 2.0 T coupè

    La preservazione e la ricerca dell'originalità nel restauro è una vera scuola di pensiero e per questa 911 T del 1968 è stata ripristinata in maniera meticolosa. Si sa che, riportare una 911 alle condizioni di fabbrica è a dir poco un lavoro di pura passione e dedizione. Restauro vuol dire ragionare con il cuore e pensare con il cervello: l'anima è il motore che spinge la razionalità. Restaurare e trovare i pezzi originali non è semplice, ma sa dare numerose soddisfazioni, sia ai carrozzieri, i meccanici che ai proprietari.

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    Il pianale è stato completamente risanato, saldando un nuovo pavimento e nuovi brancardi al telaio e risanando la macchina in ogni suo dettaglio. Arrivata di colorazione differente dall’origine e in versione corsaiola, questa T ha visto un restauro totale e completo per riportarla allo stesso splendido stato in cui usciva dalla concessionaria. Non solo è stata riverniciata nella sua tinta originale di Bahama Gelb 6805, ma ha ricevuto interni nuovi, un rifacimento completo del motore e una messa a punto meticolosa rispettando sempre i canoni aziendali di un restauro conservativo ad altissima qualità.

    Nel 1968, la Porsche cominciò a nominare i modelli 911 di ogni anno con una lettera dell'alfabeto. Infatti, com'era consuetudine, nell'agosto 1967 presentò al pubblico la serie A, l'ultima con tutti i modelli della gamma 911 completamente a carburatori. Le versioni presentate sono la L, che sostituisce la 911 base dell'anno precedente e viene contraddistinta da un equipaggiamento più ricco, la T, destinata a sostituire la sfortunata 912 con motore da 1582cc (lo stesso dell'ultima 356 SC) e la S, da sempre il modello di punta della Casa di Stoccarda. Con la serie A tutti i modelli vengono equipaggiati con 2 batterie da 35 Ah anziché della singola da 45 Ah, e sono collocate nei passaruota anteriori, al posto delle 2 zavorre dei modelli precedenti.

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    In particolar modo, la versione Touring fu un successo commerciale con 6.618 unità vendute (un numero che salirà, nel 1970 a ben 11.610) e una buona parte della produzione delle scocche della 911 viene affidata alla Karmann di Osnabrück, oltre che alla storica Reutter di Stoccarda.

    La T rappresentava il primo passo nel mondo delle 6 cilindri boxer ed era dotata di un suo motore specifico, caratterizzato da una curva di coppia piatta ed accessibile ad un minor numero di giri rispetto alle sorelle più potenti. Il motore da 110 cavalli con cilindri Biral in ghisa, le testate della versione S e i preziosi carburatori Weber IDTP3C (poi rimpiazzati da unità triplo corpo Zenith 40TIN sulla versione 2.2 litri) facevano della T la versione più leggera della 911.

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