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Porsche 356 C .. dal sound rock!

La musica della Porsche 356 c sarà per sempre nel ricordo del rock graffiante di Janis Joplin

La Porsche 356 rappresenta a tutt’oggi un icona nella auto sportive da sogno: inconfondibile nella linea e nella storia della casa automobilistica di Stoccarda. Si può dire che i suoi 76302 modelli venduti nelle varie versioni A B C e SC abbiano segnato l’indiscussa ascesa del marchio Porsche, restando ancor oggi ambiti e ricercati da amatori e collezionisti. L’ultima vettura della serie 356, un cabriolet modello C, lascia la linea di montaggio nell’aprile del 1965. La Porsche 356, quindi, dopo 17 anni di strepitoso successo, smette di essere prodotta e viene sostituita dal modello 901 prima e 911 poi.

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La bellezza spregiudicata della  Porsche 356 per il suono del suo motore e per la sua linea elegante,  sinuosa, se pur semplice, fa ancora sognare ed il sogno diventa emozionante se si pensa che miti come Janis Joplin, cantante rock icona degli anni 60, l’hanno amata, posseduta, guidata in modo viscerale ed appassionato.
Se pensiamo, infatti, al rock unico, graffiante di Janis,  come non paragonarlo al sound grintoso che esplode  irriverente dalle griglie posteriori della 356…?
Lei stessa in una delle sue canzoni più famose disse: “Oh Lord won’t you buy me a Mercedes Benz! My friends all drive Porsches….I must make amends!”
Nel 1968  Janis Joplin mito del rock duro ed irriverente degli anni 60 sceglie la sua “compagna di viaggio” e decide sia simile a lei ed al suo carattere ribelle e la sua scelta cade inequivocabilmente su una Porsche 356 Cabriolet Super C del 1965. Non vuole, però,  la solita auto da esibire, bella ma impersonale, quindi, si rivolge all’artista Dave Richards, dandogli il compito di riverniciare tutto il telaio con colori psichedelici. Dave Richard in una nota dice: ” Mi ha dato l’auto dicendomi…Dipingila! …Ho infatti lavorato libero nell’esprimermi,  rispettando una sola sua unica richiesta: dipingere nel posteriore un grosso sole con all’interno di esso il simbolo del Capricorno,  suo segno zodiacale.” Il resto dell’auto e’ un fiume di emozioni dell’epoca espresse nei colori predominanti quali il giallo, l’arancione ed il rosa, che rappresentano le contraddizioni di un epoca vissuta tra il dramma del Vietnam e lo sballo della droga.
L’auto di Janis diventa il simbolo della sua Band ed in seguito dello stile anni ’60. Ora si trova al North Carolina Museum, assieme ad altre 22 rarità di prototipi da corsa: pezzi unici, testimoni d’altre epoche e del periodo d’oro della Porsche.

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PhotocreditC. McGraw
Le prime versioni della 356, sono munite di freni a tamburo e abbisognano di migliorie per miglior tenuta su strada e maggior sicurezza e nel 1963 nasce, quindi, la Porsche 356 C. Non è apparentemente molto diversa dalle precedenti, infatti un occhio poco esperto non sa cogliere subito le differenze, se pur sostanziali nelle prestazioni e nella stabilità. Le ruote sono contraddistinte da una corona centrale più piccola e da nuovi coprimozzi: modifiche necessarie per l’introduzione dei freni a disco,  molto più sicuri ed efficaci, per i quali vengono anche modificati i punti di ancoraggio degli ammortizzatori. Per migliorare la tenuta di strada viene montata una barra spaziatrice con 1 mm in più di diametro,  adottando anche delle barre di torsione posteriori più flessibili in pre-tensione. Viene migliorato lo sterzo montando dei perni a lubrificazione permanente.
Viene, anche, abbandonata la balestra posteriore trasversale di compensazione,  non essendo più necessaria, lasciata comunque come optional per una guida esente da sovrasterzo.
Vengono modificati i condotti di immissione e di scarico,  l’aerazione del blocco motore e si attuano altre migliorie generali a garanzia di migliori prestazioni , maggior potenza e elevata sicurezza in guida. La Porsche 356 C adotta le motorizzazioni 1600 C 75cv e 1600 SC 95cv. Il motore 2000 SC rimane invariato rispetto alle versioni precedenti, mentre il monoalbero “Darne” da 60 cv, non verrà più prodotto. L’equipaggiamento viene migliorato sia nel design che nel comfort rendendo la Porsche 356 C nelle varie versioni, più bella e più comoda.
La plancia centrale viene prolungata verso il basso,  i comandi delle luci, del tergicristallo e dell’accendisigari, spostati sulla destra del piantone dello sterzo. Sul modello coupe’ viene montata una luce di lettura per il passeggero e nel cruscotto di tutte le versioni, viene installata una spia di segnalazione per il freno a mano. Viene sostituito il pomello per l’azionamento del riscaldamento con una leva. Si montano al lunotto due uscite d’aria per lo sbrinamento e la leva del cambio viene ridotta di misura per essere più agevole e maneggevole.
I sedili anteriori vengono migliorati rendendoli più profondi e viene montato un lungo bordo alla panchetta posteriore,  in modo da non far scivolare gli eventuali bagagli, durante la corsa.
Nel modello cabriolet viene introdotta una doppia chiusura lampo alla capote lungo il perimetro del lunotto, per facilitare la rimozione del pannello trasparente, dall’interno e dall’esterno. Viene, però radiato dalla produzione della serie C il modello Roadster.
Che altro dire se non che la Porsche 356 C nelle varie versioni, rimarrà un mito inimitabile ed inconfondibile. A guardarla si ha l’impressione di trovarsi difronte ad una Gran Signora determinata e superba, dallo sguardo altero e supponente, ma appena la chiave gira e l’armonia grintosa della sua voce si fa sentire, sprigiona tutta la sua simpatia, coinvolgendo ed emozionando chiunque le si avvicini.

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Testo di: Luciana Zaccaria

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